La Villa Miari De Cumani è stata eretta dalla famiglia Cumano sulle rovine di una fortificazione olivetana del '900 (intatta la torre del '300) e a ciò è dovuto l'inconsueto aspetto di Villa-Castello. All'interno vi sono quadri del pittore Palma il Giovane. La villa è immersa in uno splendido parco in stile inglese del 1885, opera dell'architetto Paoletti, discepolo dello Japelli. Un passaggio sotterraneo congiunge la villa a Monselice. Il parco - che si estende lungo il fianco orientale della Villa, nell'area corrispondente all'antico brolo della proprietà de Cumani - venne realizzato nella seconda metà del XIX secolo su progetto dell'ing. Osvaldo Paoletti e committenza di Felice Miari. La planimetria acquarellata del parco, realizzata da Paoletti nel 1857 e conservata nell'archivio di famiglia, consente di individuare la concezione spaziale rimasta integra fino ad oggi, nonostante alcuni cambiamenti dovuti a cause naturali (morte o malattia delle piante) e a cause storico-ambientali (alterazione dell'equilibrio idrico del territorio, tagli di molti alberi da parte dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale). I percorsi tortuosi dei sentieri, l'alternarsi di prati e radure a macchie di cespugli e a gruppi di alberi appartenenti alla stessa specie, il lago dalle rive scoscese, gli edifici in stile neo-gotico e neo-rinascimentale, i nomi suggestivi dei luoghi (Prati Fioriti, Isola del Castellaccio, Piano delle Streghe...) riconducono all'atmosfera romantica dei parchi ottocenteschi diffusi in Veneto sull'esempio delle creazioni jappelliane e grazie alla graduale assimilazione della cultura paesaggistica inglese. La vegetazione presenta alberi di rilevante dimensione, come i treAesculushippocastabum situati vicino all'ingresso del parco e presumibilmente originari dell'antico brolo, gli esemplari di Magnolia grandiflorae e di Fagus sylvatica; i numerosi olmi indigeni, decimati in quest'ultimi anni dalla grafiosi, sono stati gradualmente sostituiti dagliUlmuspumila di provenienza siberiana. Interessante osservare, tra le molte conifere presenti nel parco, il gruppo diTaxodiumdistichum , introdotte nel Veneto nel 1812 e particolarmente diffuse nei giardini romantici per le loro adattabilità ai terreni umidi e impregnati d'acqua, come le rive di un lago.
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